houston, abbiamo un problema

Torno a casa. E' già l'una e mezza. Ma ho passato una piacevole serata, tra sushi&cinema. A dire la verità sono un pò appesantita, visto che Shiro (il mitico chef del mio giapponese preferito in quel di Milano) mi ha caricato un pò troppo il chirashi di avocado.

Entro in casa, milavomistruccomimettoilpigiama E...... il verdetto è incontrastabile: LA MIA CALDAIA PUZZA.

Ma non di un puzzo qualunque, uno di quegli odori di muffa, di stantio, di vecchio, insomma uno di quegli odori che normalmente sarebbe consentito ad una caldaia produrre. Puzza proprio di cavolfiore. Sembra che qualcuno abbia cucinato il maledetto ortaggio e abbia riversato nelle tubature l'acqua di cottura. La questione, in sé e per sé, non dovrebbe costituire motivo di doglianza, se non fosse per il fatto che il fetente olezzo si impadronisce tanto inevitabilmente quanto in fretta di tutti i 40mq da cui è formata la superice calpestabile della mia abitazione.

Così, a narici sature, stanotte sono stata costretta a interrompere la mia permanenza nel letto per accertarmi circa la provenienza del puzzo.

Conseguenza di tutto quanto sopra è un devastante dolore al petto con annesse difficoltà respiratorie dovute a:

1. sopra citato tanfo penetrante:

2. iperattività notturna del Pumilene Vapo, acceso per tutta la notte nella vana speranza di coprire il puzzo con valanghe di suffumigi;

3. ridotto monte ore di sonno causa dififcoltà digestive.

E devo lavorare.