l'abito non fa il monaco....

...ma evidentemente il berretto sì. Stamattina, come al solito, mi sono bardata di tutto punto prima di salire in sella alla mia bici per recarmi al lavoro. Tra i capi di abbigliamento che normalmente indosso durante il processo di vestizione c'è anche il Berretto di Lana, essenziale per prevenire l'insorgere della fastidiosissima sinusite. Alla voce Berretto di Lana, il mio guardaroba prevede uno svariato assortimento di articoli, da abbinare ovviamente all'abbigliamento scelto per la giornata. Si dà il caso che oggi la sottoscritta abbia deciso di indossare il suo Berretto di Lana Preferito.

Trattasi di copricapo acquistato oramai 8 anni addietro per una cifra del tutto irrisoria e che, per il fatto di non aver subito la sorte che irrimediabilmente spetta a qualsiasi oggetto di ridotte dimensioni entri in mio possesso (ovvero, lo smarrimento), ha acquisito una valenza quasi mistica e viene sfoderato puntualmente allo scoccare di ogni stagione invernale.

Alla vista, appare di materiale lanoso, munito di c.d. orecchie, di colore beige/marroncino, ravvivato da un pon pon rosa sulla sommità. Un Berretto di Lana, diciamo, assolutamente poco vistoso e del tutto rispettabile.

Insomma. Questa mattina, causa rincoglionimento da sveglia suonata in ritardo, ho varcato l'uscio dell'ufficio con ancora il Berretto Preferito sul capo. Le segretarie, note per il loro buon gusto, mi guardano, si bloccano e accolgono con sommo apprezzamento il mio look.
Allertata dal casino che sente provenire dalla reception, accorre uno dei Grandi Capi.
Mi guarda come se fossi la più grande anarco-insurrezionalista esistente sul pianeta, si blocca di fronte a me e accoglie con sommo disprezzo il mio look commentando:"Ah, avvocato, che bel berrettino!" (leggi:"Vedi di darti un contegno, prima di entrare in questo posto, o ti sbatto fuori a calci nel culo se ti becco ancora così")

A questo punto, che la sfida abbia inizio!