Ieri sera dopo l'aperitivo con l'amica dani, che ho passato a pittarmi di rosso le unghie delle mani, ho fatto un salto da Poporoya a salutare degli amici che stavano cenando.
Poporoya è il regno del sushi. Poporya è un minuscolo negozio di alimentari giapponesi, all'interno del quale è stata ricavata una stanza di 5 metri per 3 dove la gente si può sedere a mangiare mentre al di là del piccolo bancone Shiro prepara il sushi.
A Milano non c'è altro sushi al di fuori di Poporoya. Ne ho provati tanti. Quasi tutti direi. Anche perché a Milano i ristoranti con cuoco originale, così come ho imparato che si dice, sono soltanto 10. Il resto è Cina.
Da Poporoya mi sento a casa.
Alle 21:30 Poporoya chiude.
Sono le dieci e mezza e noi siamo ancora seduti fuori a chiacchierare.
Il locale è chiuso.
Dalla porta di servizio compare Shiro, ancora con il vestito bianco da lavoro.
Si è tolto la fascia che si lega in testa in stile kamikaze.
Porta in mano una bottiglia.
E' una bottiglia di sake.
Viene verso di noi con 5 bicchieri e, con le mani che puzzano di pesce in un modo impressionante, ne versa a tutti.
Prende una sedia e si siede con noi, un po' in disparte.
E a quel punto cerchiamo di interagire.
Perché, nonostante sia in Italia dal 1972 (io plimo giapponese aplile listolante Italia), l'italiano di Shiro è come il suo sushi: impareggiabile.
Gli chiedo se ad agosto torneranno in Giappone e lui mi risponde "Quando moglie caduta anno scorso, Giappone difficile, biglietto difficile", che tradotto significa che da quando sua moglie (poverina) è morta l'anno scorso, tornare in Giappone è difficile perché era lei che si occupava di prenotare i biglietti e da quello che ho capito ora suo figlio, definito dal padre un "giovane fumatole", se ne sbatte un po' le palle.
In ogni caso, scopro che Shiro è arrivato in Italia nel 1972, a Roma per la precisione, dove ha iniziato a lavorare in un ristorante giapponese in Piazza di Spagna.
Gli chiedo Shiro, ma chi è che mangiava sushi in Italia nel 1972?
E lui mi risponde: io no so tanto nomi, ma in Italia attole famoso mangiava sushi in 1972..quello di film..Fantozzi. Lui mangiava grande cirashi.
Esplosione di risate incontrollabili.
A me pensare a Paolo Villaggio che mangia il cirashi in piazza di spagna nel 1972 fa crepare dal ridere.
Chissà se è per quello che ha fatto la scena al ristorante giapponese...
20100713
cirashi&fantozzi
alle
08:46:00
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