giuro che poi la smetto di coniare insulti rivolti a mammà, ma non è possibile che per trasformarmi la casa in un addobbo natalizio mi abbia bruciato due lampadine su tre, echeccazzo. torno dalla pallosa cena a base di palloso sciampàgn coi colleghi e vengo proiettata nel buio assoluto.
cristo santo.
madri, raus. a casa dovete stare.
pensavo che oggi per la prima volta in vita ho lavorato per dieci ore di fila, che se uno ci pensa sono un fac-simile di eternità. soprattutto se mentre lavori pensi che vorresti essere dentro la tasca di un canguro a cucinare muffins.
l'altro giorno ho volato da zurich a milano, 35 minuti a 700 km/h, su un Fokker 100. Contando che in servizio per il mondo ce ne sono poco più di 200, mi ritengo una semiprivilegiata.
sul fokker pensavo a quando da piccola avevo il terrore di morire di brucellosi.
avrò avuto quattro, cinque anni, ma siccome ero molto intelligente il mio cervello era sviluppato quasi ai livelli attuali. e prima di andare a dormire chiedevo a mio papà se nel sonno sarei morta di brucellosi.
la brucellosi e la morte per soffocamento erano le mie angosce di bambina.
poi crescendo sono diventata vegetariana.
forse le due cose potrebbero anche avere un minimo di attinenza, ma adesso sono troppo stanca per indagare.
vado a letto ascoltando questa canzone, che personalmente mi fa vomitare, ma che tutto sommato ci sta, viste le giornate terrificanti e visto che ho le mani screpolate.
che si sappia comunque che a me i pink floyd mi risultano fastidiosi e che considero degni di poco rispetto i loro fanz.
detto e ascoltato ciò, prima di dormire del tutto cerco di capire questa cosa del voto di fiducia.
io ancora non mi capacito.
e non mi capacito del fatto che la gente vada a fare i riot nelle città a volto coperto.
mah.
notte.
20101215
brucellosi sul fokker
alle
01:12:00
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