20101215

a coward dies with his cotton socks

Oggi la gente, che tanto aborro, ha iniziato a sbrinare le macchine. La Gente sul marciapiede con le palette di plastica che gratta il vetro. La Gente ferma al semaforo intenta a scaldare il parabrezza. La Gente con la sella del motorino ghiacciata da dove finisce il TucanoUrbano.

Premesso che mi riesce piuttosto faticoso comprendere come tale Gente possa vivere una vita in una casa senza un garàgge, prima il termorologio di piazzale Loreto segnava nella solita tonalità di rosso un bel menoquattro. Piùfreddo! Ho pensato. E ho pensato anche che io, sul mio motorino coi freni nuovi, al menoquattro perdo la sensibilità della bocca e della mano sinistra. Ho ancora un sacco di organi che vorrebbero diventare insensibili, quindi piùfreddo!

Oggi indosso le mie anti-scarpe, che per l’occasione accompagno con delle anti-calzette di cotone.

Pantalone nero, maglione verdescuro e camicia a puà.
Veramente inscopabile.
Con un oroscopo del genere, d’altronde, non potrebbe essere altrimenti. Anche oggi, mi va male. Io credo che un po’ sia anche perché ho un sonnobestia. E’ tre giorni che dormo cinque ore cadanotte, e vabbè che io sono una che del dormire se ne frega abbastanza, però sticazzi, adesso ho sonno e delle EU guidelines for horizontal cooperation sinceramente menefrega menodiuncazzo.

C’è una parola inglese che mi piace un sacco: coward.
Coward di sinonimo fa poltroon, che però non è altrettanto bello.
A coward dies a thousand deaths.
Io penso che l’abbinamento coward-calzette di cotone sia molto affascinante.

Niente da fare, oggi è cominciata così, e temo che finirà anche peggio.

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