20110302

chi lo sa

era da un po' che non facevo l'accesso al blog.
e insomma, vuoi x quel casino con le mail di google (sul quale peraltro sono informata per sentito dire, trovandomi in fase di disinteresse totale e assoluto verso gli accadimenti del mondo esterno) vuoi perché la gente è, anzi sono, pazzi, accedo al blog e mi viene fuori una schermata in cui mi chiedono delle cose e alla fine mi fanno comfermare che il mio numero di telefono è corretto.
Io però il mio numero di telefono a google non gliel'ho mai dato.
E neanche a facebook.

Comunque, oggi la gente parla, anzi parlano.
E parla(no) di separazioni e di divorzi, di penne e calamai delle elementari, di macchine rimosse, di nuovi colleghi con gli occhiali bianchi che l'è terùn anca chel lì, di pulizie non pulite, di bellissimo-questo-è-mio.
E dico(no) '95.8, vi rendete conto?'
Mai nessuno che dica salute quando uno starnutisce.
E io so che non lo fanno non per rispettare il bon-ton, ma solo per non perdere l'occasione di dimostrare la loro bruttezza intrinseca.
Unico caso, tra l'altro, in cui la cafonaggine si pone perfettamente in linea con il good behaviour.

Insomma, era solo per dire che in questo periodo la tristezza cosmica e il senso di foglia nello stagno non passa, nonostante io stia cercando di bere un litro e mezzo d'acqua al giorno per depurarmi.

Quando poi mi chiama la Telecom per dirmi che ha visto che ho provato diverse volte a fare l'attivazione non per me, ma per il signor Salvatore, io faccio cadere armi, dentiera e anche palle, inchinandomi di fronte al caos sconcertante che regna oggi nel mondo numerico.

Se ci fosse un teru teru bozu per la depressione bipolare, giuro che lo farei.

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